La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte…

Non si sa quando sia nata la leggenda della Befana, le prime testimonianze risalgono al Duecento; un giorno, i Re Magi partirono carichi di doni (oro, incenso e mirra) per Gesù Bambino.
Attraversarono molti paesi guidati da una stella, e in ogni luogo in cui passavano, gli abitanti accorrevano per conoscerli e unirsi a loro. Ci fu solamente una vecchietta che in un primo tempo voleva andare, ma all’ultimo minuto cambiò idea, rifiutandosi di seguirli. Il giorno dopo, pentita, cercò di raggiungere i Re Magi, che però erano già troppo lontani. Per questo la vecchina non vide Gesù Bambino, né quella volta né mai. Da allora ella, nella notte fra il cinque e il sei Gennaio, volando su una scopa con un sacco sulle spalle, passa per le case a portare ai bambini buoni i doni che non ha dato a Gesù. Il nome “Befana” deriva da quello di Epifania , trasformato poi in Beffania. La parola perse, nel tempo, una delle lettere F e la I diventando, così, Befana.  Quella del 6 gennaio non è l’unica “Epifania”  del culto cattolico. Le altre due sono il battesimo di Gesù e il primo miracolo alle nozze di Cana in cui venne trasformata l’acqua in vino.

In  Francia, l’ Epifania è detta Le Jour des Rois  (il giorno dei re) o la Fête des Rois. Dolce tipico di questo giorno è La galette des Rois (torta dei re) rotonda, piatta, ripiena di marzapane e di una fève (fava): chi riesce a trovarla diventa re o regina per l’intera festa.

befana epifania

In Germania, le persone di religione di fede cattolica festeggiano l’Epifania recandosi in chiesa per la sacra messa. I preti invece sono soliti recarsi di casa in casa con i chierichetti a recitare dei Versi e raccogliere le offerte. Per ringraziare la generosità dei donatori delle offerte, intonano spesso dei canti religiosi. Prima di uscire di casa, i bambini scrivono con un gesso benedetto una particolare sigla sulla porta di casa, e cioè C+M+B, che significa “Cristo ha protetto questa casa”.

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In Islanda il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, 13, infatti, sono i giorni che separano questa data dal Natale. Ispirandosi a un’atmosfera fiabesca, si organizza una fiaccolata, dove partecipano perfino il re e la regina degli elfi e un ritardatario Babbo Natale

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In  Spagna, i bambini  riempiono le scarpe di paglia o di grano  per far mangiare gli stanchi cammelli dei Re Magi e le appendono sui balconi o davanti la porta di casa. Il giorno dopo trovano biscotti, caramelle oppure regali al posto della paglia e del grano.

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In Gran Bretagna vige il detto che “l’Epifania tutte le feste si porta via”. La notte del 6 Gennaio viene chiamata la “Dodicesima Notte”, e secondo la leggenda gli spiriti si risvegliano, nascondendosi nell’agrifoglio e facendo scherzi pazzi a tutti.

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In Ungheria sono i bambini i protagonisti che animano la festa. Infatti, si travestono da Re Magi e bussano di porta in porta, portando con se’ un presepe.

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Anche in Romania questa festa rappresenta l’arrivo dei Re Magi. Qui i ragazzi, come in molti altri paesi, vanno a bussare di porta in porta chiedendo se possono entrare a raccontare qualche storia. Le persone li ringraziano donando loro dei soldini oppure con della frutta secca. Ma non solo loro bussano alle porte delle case: lo fanno anche i preti, con la missione di benedirle.

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In Russia, secondo il calendario ortodosso, in Russia il 6 gennaio è  il giorno in cui si celebra il Natale. Secondo la tradizione, i regali vengono portati dal Padre Gelo accompagnato da Babushka, una simpatica vecchietta che lo aiuta nella distribuzione dei doni.
Per vivere la magia del Natale in Russia vi basta recarvi in questa affascinante città durante questo periodo dell’anno. Per maggiori informazioni pratiche sul dove alloggiare, e cosa visitare vi consigliamo di consultare la nostra sezione dedicata alla Russia.

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In Etiopia, secondo la religione copta, l’Epifania si festeggia per tre giorni. Il nome di questa festa è Timkat, e si riproduce un rito che si ispira al battesimo di Gesù nel Giordano. In tutto il paese si organizzano celebrazioni allegre e processioni coloratissime; le persone si scambiano doni e benedizioni e si recano presso una qualsiasi fonte d’acqua per ripetere il rito di Giovanni Battista e battezzarsi.

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In Messico il giorno della Befana si prepara una torta speciale, tipica delle popolazioni ispaniche. Questo dolce si chiama La Rosca De Reyes, e va obbligatoriamente mangiato il 6 Gennaio, altrimenti si scatenerà l’ira di una strega (di nome bruja maléfica), che scatenerà la sua maledizione!

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Nei paesi latino-americani il Dia de los Reyes Magos  è il giorno in cui i Re Magi  e non Babbo Natale  portano i regali per i bambini . Per cui la lettera a Babbo Natale diventa quella ai Re Magi. La Befana è festeggiata dalla Persia alla Normandia, dalla Russia all’Africa del Nord.

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Per tutti la Befana è una vecchietta che vola su una scopa; porta uno scialle sulla testa e i suoi abiti scuri sono strappati e sporchi di fuliggine, perché per entrare nelle case si cala giù dal camino. Questa vecchina, la notte del 5 Gennaio, quando le persone dormono, porta dolciumi e piccoli doni ai bambini. Se qualcuno è stato disubbidiente, troverà carbone, cenere, cipolle, aglio. Al tempo dei nostri nonni nelle case si aspettava la Befana appendendo al camino una calza di lana fatta a mano con i ferri dalle mamme o dalle nonne. Essi, da piccoli, credevano molto alla Befana; le scrivevano una lettera esprimendo i loro desideri che, per lo più, non venivano esauditi perché c’era molta povertà. Quando arrivavano i doni della Befana, tutti i bambini erano molto contenti perché era l’unica festa in cui ricevevano dolciumi. Nella calza i bambini trovavano poca roba: qualche mandarino, caramelle di orzo fatte in casa, castagne, noci e lupini; essi sapevano che dovevano essere buoni almeno due mesi prima della festività, altrimenti avrebbero ricevuto carbone, cenere, cipolla, aglio e carote. Nella calza non si trovavano giocattoli, se non bamboline di stoffa cucite dalle mamme o dalle nonne. Non si preparavano piatti particolari in quel giorno, ma in alcune famiglie ci si riuniva per mangiare castagne, noci e frittelle. In occasione di questa festa, in alcuni paesi venivano dati dei buoni alle famiglie più bisognose per prendere le cose più necessarie, come pane, pasta, zucchero,…Forse, la Befana (la nostra cara vecchietta) rappresenta l’anno vecchio che, dopo le feste del periodo natalizio, se ne va lasciando dei doni, da qui il detto: “L’Epifania tutte le feste porta via”.

 

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