Allarme Pidocchi!

Ciao Amici, oggi parliamo di pidocchi… la mia mamma ha letto di un’altra mamma in Toscana che per eliminare i pidocchi della figlia ha usato la benzina ed ora a causa di un incendio conseguenza di una fiamma sono entrambe molto gravi!

Non bisogna MAI inventarsi rimedi assurdi o sentiti dire, basta come in tutte le cose documentarsi! E così noi abbiamo fatto, leggete cosa abbiamo trovato…

Cosa sono, da dove vengono, cosa fare?

pidocchi
La pediculosi è un’infestazione molto comune provocata dai pidocchi,  piccoli parassiti di colore bianco-grigiastro che colpiscono soprattutto noi bambini  nella fascia di età tra i 3 e gli 11 anni e a volte anche i nostri genitori.

I pidocchi agiscono come parassiti e si nutrono pungendo la parte del corpo colpita, cioè cuoio capelluto, corpo o pube, depositando un liquido che causa intenso prurito. La caratteristica fondamentale dei pidocchi è quella di vivere, quasi esclusivamente, sul corpo umano, poiché non possono vivere a lungo lontani dall’ospite.

Contrariamente a quanto si crede, i pidocchi non “saltano” da una testa all’altra perché non sono in grado di spostarsi autonomamente. Il contagio, invece, avviene toccando la persona che ha già questa parassitosi o attraverso lo scambio di effetti personali infestati, come spazzole, cappelli, asciugamani, cuscini, biancheria da letto, sciarpe, elastici e fermagli.

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Poiché i pidocchi colpiscono soprattutto i bambini, il contagio è più frequente nei luoghi popolati dai più piccoli e nei quali vi sono molte occasioni di contatto, cioè scuole, palestre, oratori, piscine e camping. Bisogna sottolineare che questi parassiti infestano chiunque, indipendentemente dall’igiene personale.

Purtroppo non ci si può accorgere immediatamente della presenza dei pidocchi perché le prime punture non provocano alcun fastidio. Il motivo? Nella loro saliva c’è una sostanza che inizialmente toglie la sensibilità. Dopo qualche settimana, però, il bambino o l’adulto iniziano a provare un forte prurito locale, avvertendo addirittura il movimento del parassita sul cuoio capelluto.

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La certezza dell’infestazione si ha solo quando si trovano i pidocchi vivi e le loro uova. Per fare ciò, è necessario ispezionare attentamente la testa del bambino (o dell’adulto) magari con l’aiuto di una lente di ingrandimento in un ambiente ben illuminato.

Per debellare i pidocchi è necessario trattare i capelli e il cuoio capelluto con un prodotto antiparassitario specifico, che si può trovare in farmacia sotto forma di shampoo, gel, creme o mousse. I prodotti presenti in commercio, tuttavia, vanno utilizzati esclusivamente per la cura della parassitosi e non per prevenirla.

I RIMEDI NATURALI. Lavare i capelli con l’aceto è un accorgimento sempre valido. Le lendini resistono all’acqua ma non all’acido acetico, diluito e caldo. Chi ha pazienza, poi, può eliminare le uova con un pettine a denti molto fitti, ciocca per ciocca, partendo dalla radice del capello. I preparati a olio vegetale, invece, uccidono i pidocchi per soffocamento e hanno il vantaggio di non essere tossici per i bambini.

La loro efficacia, però, è inferiore rispetto ai rimedi farmaceutici.

I FARMACI. I prodotti farmaceutici oggi più efficaci per combattere i pidocchi sono quelli a base di permetrina e di malathion. Attenzione, però, come tutti gli antiparassitari sono tossici anche per gli esseri umani e quindi vanno utilizzati sotto controllo medico. In ogni caso non devono essere mai usati su bambini sotto i sei mesi.
La permetrina, una sostanza sintetica, viene commercializzata come crema all’1%, mentre il malathion è un pesticida disponibile come shampoo o gel all’1%. Entrambi i prodotti vanno applicati sui capelli umidi dopo lo shampoo. Terminata l’applicazione, che dev’essere ripetuta dopo una settimana dalla prima, si devono rilavare i capelli.

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Dopo il trattamento con un antiparassitario specifico, è necessario utilizzare un pettinino d’acciaio per rimuovere le uova. Bisogna pettinare ciocca per ciocca, partendo dalla radice del capello. La rimozione è facilitata se questo strumento è bagnato o se versiamo una soluzione al 50% in acqua di aceto sulla capigliatura, in grado di diminuire l’adesione delle uova ai capelli.

Anche la casa, la biancheria, i nostri giochi… sono colpiti dai pidocchi.

Dopo aver accertato l’infezione, bisogna mettere in atto alcuni accorgimenti per disinfettare la biancheria, gli indumenti e gli oggetti. Per prima cosa, è opportuno lavare lenzuola, federe, vestiti e cappelli in acqua a 60 gradi. Tutti gli oggetti e i giocattoli che sono entrati in contatto con la persona con parassitosi vanno lasciati all’aria aperta per almeno 48 ore (i pidocchi non sopravvivono a lungo lontani dal cuoio capelluto) o conservati in sacchetti di plastica per 2 settimane. Infine, è necessario lavare e disinfettare accuratamente pettini, spazzole, elastici e fermagli in acqua molto calda per circa 20 minuti.

La circolare del Ministero della Sanità n. 4 del 13 marzo 1998 prevede «restrizioni della frequenza di collettività fino all’avvio di idoneo trattamento di disinfestazione, certificato dal medico curante». Pertanto, stando a queste indicazioni, se si seguono scrupolosamente le regole per eliminare i pidocchi, il bambino può tornare a scuola il giorno successivo al primo trattamento.

Non dimenticatevi…

È possibile mettere in atto alcune precauzioni, che sono le sole in grado di poter evitare la trasmissione dei pidocchi e ridurre il rischio di contagio. Innanzitutto, è bene che i bambini imparino fin da subito a non scambiarsi oggetti personali come pettini, spazzole, elastici, fermagli, asciugamani e cappelli, che potrebbero essere già infestati. Bisogna insegnare loro a non ammucchiare capi di vestiario e asciugamano, soprattutto negli spogliatoi delle palestre. Infine, in età scolare, è sempre meglio controllare periodicamente la testa dei più piccoli (anche quando non hanno alcun sintomo).

VERO FALSO?

Con il ritorno a scuola e all’asilo, i genitori cadono nel panico per la possibilità che i loro figli possano prendersi i pidocchi. Questi parassiti si concentrano sulla nuca e dietro le orecchie e solo occasionalmente si annidano anche su ciglia e sopracciglia. I pidocchi si trasmettono solo per contatto diretto e possono colpire chiunque, indipendentemente dall’età e dal grado di igiene. Possono sopravvivere fino a 30 giorni su un uomo, mentre le uova possono vivere per più di 2 settimane.

La sporcizia attira i pidocchi? Falso!

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La pulizia non gioca alcun ruolo nella trasmissione dei pidocchi.Questi parassiti sono interessati solo al calore e al sangue. Anzi sembra che il capello più sporco, cioè con maggiore quantità di sebo sulla sua superficie, impedisca al pidocchio di aderirvi.

I pidocchi provocano altre malattie? Falso!

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Provocano un prurito intenso, ma non comportano gravi problemi alla salute. L’unico problema è se il bambino si gratta molto: in questo caso possono esserci delle infezioni secondarie, dovute ai batteri già presenti sulla nostra pelle.

 

Possiamo attaccarli ai nostri amici animali? Falso!

I pidocchi sono solo umani, perché si nutrono solo del nostro sangue. Quindi non c’è alcuna possibilità che siano i nostri amici a quattro zampe a infestarci.

 

Bisogna eliminare tutti i gusci delle uova? Falso!

Se abbiamo fatto il trattamento corretto non è necessario togliere i gusci delle uova, quando queste sono vuote. Per capire se sono vuote è sufficiente fare attenzione al colore: se sono bianche sono vuote, se sono scure contengono un pidocchio.

 

L’acqua elimina i pidocchi? Falso!
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A meno che tu non voglia fare una doccia di sei ore consecutive al bambino. Questo è infatti il tempo di sopravvivenza media di un pidocchio sotto il getto dell’acqua.

Giocare con la sabbia può portare i pidocchi? Falso!

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Anche in questo caso bisogna ricordare ancora una volta che i pidocchi si prendono solo per contatto diretto tra capelli.

Capelli lunghi più a rischio? Falso!

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Se hai capelli, indipendentemente da quanto lunghi possano essere, puoi prendere i pidocchi. Ovvio che siccome i pidocchi passano da una testa all’altra attraverso il contatto è meno probabile prenderli se si hanno i capelli corti, ma l’unico modo per essere certi di non prenderli è non avere capelli.

 

Bisogna stare a casa da scuola? Falso!
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La circolare del Ministero della Sanità n. 4 del 13 marzo 1998 prevede «restrizioni della frequenza di collettività fino all’avvio di idoneo trattamento di disinfestazione, certificato dal medico curante». Pertanto, stando a queste indicazioni, se si seguono scrupolosamente le regole per eliminare i pidocchi, il bambino può tornare a scuola 

 

Li prendiamo solo noi bambini? Falso!

I pidocchi non fanno alcuna differenza di età, quindi chiunque abbia capelli può prendere i pidocchi.

Che altro dirvi… Abbasso i pidocchi!!!

 

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