Ciao Amici sono il bruco Carolina, oggi si parla di coccole, la mia mamma mi ha raccontato che quando ero nella sua pancia, mi parlava sempre, cantava per me, mi faceva ascoltare la musica e mi riempiva di carezze, purtroppo però non riusciva a darmi i baci… non ci arrivava 🙂

A dimostrare che le coccole della mamma siano uniche, è uno studio della University of Dundee, in Scozia, pubblicato sulla rivista Infant Behaviour And Development. Per arrivare alla loro conclusione, gli esperti hanno monitorato con un video a ultrasuoni tridimensionali la reazione di ben 28 feti, di cui 15 nel secondo trimestre di gravidanza e 13 nel terzo. Ogni nascituro è stato ripreso in quattro diverse situazioni: quando la pancia veniva toccata dalla mamma, quando a fare la carezza era il papà, poi un estraneo e infine quando il pancione non veniva toccato da nessuno.
Analizzando tutti i video, gli studiosi hanno rilevato che la reazione più evidente si aveva proprio quando ad accarezzare la pancia era la mamma, soprattutto nei feti nel terzo trimestre di gravidanza
La mamma è sempre la mamma!
Secondo gli esperti, questa differenza di risposta sarebbe dovuta alla maturazione del sistema nervoso centrale e potrebbe indicare l’emergere di un’autocoscienza propriocettiva da parte del piccolino, cioè la capacità riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio, che si svilupperebbe entro il terzo trimestre.
Non solo carezze. A partire dalla sedicesima settimana di gravidanza, i feti iniziano a reagire anche agli stimoli musicali esterni aprendo la bocca come se volessero cantare e muovendo braccia e gambe lo dimostra questo video, l’esperimento, chiamato Babypod, è stato testato su alcune madri tra la 14esima e la 39esima settimana di gravidanza. Ai bimbi è stata fatta ascoltare la partita in Do minore di Johann Sebastian Bach.)
Dio non poteva essere dappertutto, così ha creato le madri.
(Proverbio ebraico)